LEGA NAVALE ITALIANA
Sezione di Savona
Il sogno di tante notti
una Ricciola di 17 kg
Sabato mattino ho un po' piu' di tempo rispetto alle ultime pescate, quindi riesco a fare un'albata.
Alle 6.30 circa sono nel posto di tanti cappotti; mi ventilo con calma per il primo tuffo, c'è parecchia mangianza ma tranquilla.
Al secondo tuffo, pochi secondi dopo che ho raggiunto il fondo, arrivano le boghe che mi circondano; trascorse alcune decine di secondi si aprono di scatto davanti a me.
Sono armato con il mio arbalete in legno, il pelagos 105 (con elastico da 19 mm più corto della misura tradizionale per aumentarne le prestazioni dell’ arma), che istintivamente ho puntato davanti "al buco" formatosi nella mangianza. Spunta il testone, mi sfila sulla mia sinistra, allineo e sparo d'istinto anche se il pesce è lungo, lo colpisco ma non faccio tempo a vedere dove; dopo di che inizia a portare via il sagolino dal mulinello ed io risalgo tenendolo in trazione.
Mi porta un po' a spasso ma dopo un po' non sento piu' tirare, iniziano quindi una serie di "paroline" nella mia testa e nel frattempo recupero velocemente il sagolino ormai in bando. Dopo pochi metri risento tirare e rinizia il tira-molla, fino a quando riesco a portarlo quasi sotto di me, ma questo riparte di brutto portandomi di nuovo a zonzo.
Dopo ancora qualche minuto, riesco a riportarlo sotto di me e noto che l’ ho colpito qualche centimetro davanti alla pinna pettorale ma… un'aletta è chiusa e altra è piantata nella parte dura dell'attaccatura della pinna, decido quindi di forzare il recupero e quando ho recuperato tutta sagola gli metto immediatamente le mani in mezzo alle branchie e spingo l'asta in modo da passarlo da parte a parte ed apro le alette; a questo punto sono tranquillo, prendo il coltello e lo finisco.
Sono contentissimo di
questo stupendo, per me, pesce; è il sogno di questi ultimi anni... una
ricciola con la R maiuscola che stimo tra i 12 e 15 kg.
Faccio ancora qualche
tuffo ma oramai la testa e alla bilancia e alla faccia di mia moglie di mia
figlia. Esco dall'acqua e vado alla macchina con qualche difficoltà di
trasporto. Telefonata di rito alla consorte con immenso orgoglio.
Non sapendo dove pesarla, vado al mercato del pesce, dove scopro che pesa kg 17.340.
Dopo svariati tentativi
e cappotti, ho avuto la fortuna e la calma di prendere il pescione.
Per la cronaca, il
pesce è stato bucato da parte a parte ma non tanto da far uscire le alette pur
avendo asta da 6.5 e elastico da 19 corto; sicuramente hanno ragione gli amici
Massimo e Marco, che per questo tipo di pesca bisogna usare anni molto potenti
rispetto alla "normalità".
Era il sogno degli ultimi 2 anni.
Il sogno di tante notti.
Finalmente si è avverato
Giorgio Facco